lunedì 24 marzo 2014

PERDONARE E DIMENTICARE: SIAMO DAVVERO CAPACI?

Se ci fate caso siamo molto più bravi a ricordare (con dovizia di particolari) i torti e i mali subiti, rispetto al bene e alle buone azioni ricevute.
Mi chiedo spesso se questo comportamento sia dovuto all'intensità della percezione del dolore o alla nostra indole geneticamente critica.
Fatto sta che, normalmente, ricordiamo sempre le cose brutte, i dolori e le catteverie, come se la nostra vita ne fosse inevitabilmente contagiata.
In realtà, nella vita di ognuno di noi ci sono momenti belli, bellissimi, brutti e bruttissimi perché il nostro vivere si é evoluto così.
Ero solita dire: - "perdono, ma non dimentico". Oggi dico: - "perdono e ce la metto tutta a dimenticare" Ce la farò? non ce la farò?

2 commenti:

  1. Non si dimentica, non si perdona. Si passa oltre, c'è chi butta dopo l'asticella il cuore, chi si allunga il collo e butta di là la testa e c'è, infine, chi abbatte l'asticella col corpo.
    Non puoi dimenticare, perché se dimentichi non avrai mai futuro. Non devi perdonare, perché non è nella natura dell'uomo, il perdono. Non puoi perdonare perché il male subito ti si infrange nelle viscere ed ogni giorno sei li che combatti per passare oltre. Non puoi e non devi perdonare il torto perché devi esattamente fare l'opposto; farti pervadere il cuore, la mente, accettarlo e farlo tuo...ecco, si , l'accettazione ti consente di passare il dolore provocato da un amico, dall'amore della tua vita, dal collega d'ufficio, e se ci pensi anche dal dolore fisico. ACCETTAZIONE. Ognuno di noi vive nel proprio microcosmo, fatto di nomi etichette, comportamenti, deduzioni, ragionamenti; un microcosmo nel quale non è prevista l'accettazione del diverso.

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  2. Grazie per il tuo commento, che ho letto con grande attenzione.
    Condivido assolutamente il concetto (e la necessità) di "Passare oltre", mi domando solo come lo si possa fare in modo sereno e privo di preconcetti, senza il perdono. Dimenticare, concordo, é impossibile anche se, qualche volta, non mi dispiacerebbe un pò d'oblio.
    Siamo complessi, unici e irripetibili e ci sarebbe da chiedersi come possiamo costruire un microcosmo dove, come dici tu, "non é prevista l'accettazione del diverso".
    Interessante il tema, non c'é dubbio.

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